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Il Parlamento della Patria del Friuli. Sua origine, costituzione e legislazione (1231-1420)

Pier Silverio Leicht (ristampa del volume, Udine, Accademia di Udine 1903)

Udine, 1975

Apre lo studio un lungo excursus sull’origine dei parlamenti provinciali, rispetto ai quali molti studiosi vedono un’origine o nelle assemblee popolari germaniche o nelle adunate dei “grandi” convocati dal re, secondo modelli in entrambi i casi portati dai franchi. Fondamentalmente, con il dissolversi dell’impero carolingio, per effetto dell’importanza assunta dai castelli nella riorganizzazone dell’ordinamento militare (soprattutto a seguito delle incursioni degli Ungari), accanto ai nobili e ai vassalli entrano anche i detentori dei castelli, ai quali i principi si rivolgono nelle necessità soprattutto finanziarie: di qui l’assemblea parlamentare. In Friuli questa ha tuttavia una genesi legata alla chiesa aquileiese che già nell’XI secolo raccoglie tutta una serie di immunità cui si aggiungono poteri comitali o ducali concessi da Enrico IV.  Il parlamento friulano (il primo documento del quale è datato 1231), detto colloquio o curia, è composto dal clero (con  i capitoli di Cividale e Aquileia in posizione privilegiata), dai nobili suddivisi in liberi e ministeriali, dalle città e dalle “abitanze” rappresentate dai cosiddetti “nunzi” e in un numero che col tempo va diminuendo. Questa suddivisione si mantiene fino al tempo della dominazione veneziana  e le decisioni prese dall’assemblea sono vincolanti per tutti i membri. È il Patriarca (o un suo rappresentante) che convoca e presiede l’assemblea, dirige la discussione e presenta le proposte. Quanto alle sue competenze, il parlamento è organo costituzionale di governo e agisce come tribunale. Ha competenze militari, nell’imposizione della milizia, fissa le imposte e fin dal 1231 esercita una funzione legislativa, sia in materia civile che di pace pubblica. Il parlamento ha veramente natura costituzionale, poiché se è vero che al Patriarca spetta la proposta, è solo con il consenso assembleare che si prendono le decisioni. Dopo l’esame relativo all’attività legislativa del Parlamento (al culmine della quale c’è la raccolta delle Costituzioni della Patria del Friuli, nel 1366, emanate da Marquardo di Randeck), lo studio prende in esame il primo secolo di dominazione veneziana, dal 1420 agli inizi del secolo XVI. La Serenissima promette il mantenimento dell’assemblea, ma le riunioni diventano subito luogo di scontro tra l’antico potere dei feudatari e quello nuovo del luogotenente veneziano.

Indice: Premessa. PARTE PRIMA: Origine e costituzione del Parlamento. I. Problema delle origini: bibliografia. II. Costituzione del Parlamento Friulano nei sec.. XIII e XIV. 1. Denominazioni; 2. Convocazione; 3. Tempo, luogo e mantenimento; 4. I membri del Parlamento a) gli ecclesiastici, b) le famiglie parlamentari, c) città ed abitanze, d) rapporti reciproci dei membri; 5. Presidenza e ordine della discussione; 6. Consiglio ed altre giunte parlamentari. III Competenza del Parlamento e sue vicende. 1. Il Parlamento come organo di governo a) competenza militare, b) competenza finanziaria, c) competenza legislativa, d) pace e guerra, e) amministrazione pubblica; 2.  Il Parlamento come tribunale a) tribunale amministrativo b) tribunale giudiziario. IV Svolgimento e natura dell’istituto. PARTE SECONDA: Opera legislativa del Parlamento. I. Il diritto provinciale. II. Procedura civile. 1. La giurisdizione ed i giudici; 2. Le parti; 3. Il giudizio. III Il diritto civile. 1. Capacità e cause che la modificano; 2. Diritto di famiglia; 3. Proprietà e possesso; 4. Obbligazioni e contratti. V. Diritto pubblico. APPENDICE: Il più antico documento del Parlamento Friulano; I primi deputati di Trieste a un parlamento italiano; Il Parlamento Friulano nel primo secolo della dominazione Veneziana; La riforma delle Costituzioni Friulane nel primo secolo di dominazione Veneziana; I rurali ed i parlamentari (assemblee di “Stati”)

 

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